Dopo l’episodio RC track Las Vegas, pista del mondiale piena di buche e sconnessioni in netta contrapposizione con gli standard attuali delle piste di riferimento nazionali ed internazionali (lisce e con dislivelli) sui forum e sui social network spuntano come funghi numerosi thread e post con opinioni favorevoli alle buche, ed altri totalmente contrari, dico anche io la mia opinione sull’argomento sfruttando il mio sito internet facendo però alcune importanti premesse da non sottovalutare.
Queste sono solo mie opinioni, accetto altre opinioni e commenti anche se totalmente discordanti rispetto alle mie. Và tenuto presente che è molto anche una questione di gusti come l’eterna lotta fra Motocross e supercross nelle 2 ruote da sterrato, a chi piace stare più tempo per aria rispetto che con le ruote in terra sarà sempre estimatore del supercross, mentre gli altri adorano il motocross con le sue buche e le sue particolarità.
PISTA RC TRACK LAS VEGAS
In riferimento alla pista del mondiale và ricordato che questo è un mondiale da 240 piloti, che corrono in manche da 10 minuti per 6 volte, e fasi finali più lunghe rispetto alle normali manifestazioni ed alla pista non è MAI stato fatto nessun intervento di manutenzione per ripristinare in nessun modo lo stato del fondo. Se questo impianto avesse ospitato una prova di campionato italiano da 100 persone probabilmente a fine gara sarebbe stata bucata meno di quanto risultava al mondiale alla fine delle prove cronometrate.
Per quanto riguarda invece una linea generale senza riferimenti a nessuna gara in questione ci possono essere piste stupende che si bucano e piste stupende lisce, come piste bruttissime che si bucano e piste bruttissime lisce, perchè entrambe le tipologie di piste devono seguire dei criteri imprescindibili dai quali non ci si può esimere.
SALTI ALTI O BASSI PISTE GRANDI O PICCOLE?
Una pista piena di salti alti ed in successione, whoops, tabletop, dislivelli bestiali piena di buche risulterà quasi sempre una pista brutta. una pista con molte buche dovrebbe avere sempre salti abbastanza bassi, pochi punti realmente difficili da affrontare in quanto le difficoltà della pista saranno proprio le buche stesse, inoltre vanno sempre tenute in considerazione le rampe alle quali bisognerà fare sempre molta attenzione tenendole sempre il più possibile prive di deterioramento. Layout piccoli aiuteranno i piloti a poter individuare le buche dal palco e trovare il miglior sistema di copiarle o schivarle; vedere il modello a 50 metri dal palco che vola per aria senza apparente ragione innervosisce e porta a non capire l’errore ed a ripeterlo nei giri successivi.
La pista di las vegas durante i primi giorni mentre era liscia aveva i suoi best lap in 33 secondi quindi risulta essere piccola rispetto agli standard attuali, con l’arrivo delle buche i tempi veloci si attestano sui 36 bassi – 35 alti.
CURVE VELOCI O CURVE LENTE?
Secondo la mia opinione le piste con le buche dovrebbero privilegiare curve lente alle percorrenze veloci, in quanto quando le velocità aumentano sensibilmente la possibilità di capottare dentro le buche diventa maggiore rispetto ad una serie di curve lente. Passaggi lenti e stretti dentro le buche possono diventare punti tecnici anche piacevoli da affrontare quando si capisce il timing. La pista di Las vegas non presenta quasi nessuna percorrenza ad alta velocità.
BUCHE E POLVERE NON SONO LA STESSA COSA
Molte volte avere un tracciato che si buca significa avere un terreno che si sgretola, e come è norrmale che sia questo significa anche avere polvere in pista:
Parlo per esperienza personale, ma credo di parlare a nome di tutti o quasi, la pista polverosa è sempre male accettata da tutti i piloti, una pista che non fà polvere non crea disagi ai box e non crea disagi ai recuperi ed a chi guarda la gara nelle immediate vicinanze, ci sono tracciati dove dopo 45 minuti di recupero ad una finale torniamo ai box con i capelli brizzolati ed ogni volta che ci soffiamo il naso abbiamo terra necessaria per riprodurre il salto in fondo al rettilineo dentro al fazzoletto. Nella pista di Las Vegas una crew addetta prima di ogni manche bagna la superfice della pista con un getto d’acqua quasi vaporizzato, che bagna il terreno in modo che non faccia polvere, questa soluzione ha anche scatenato numerose polemiche in quanto non assicurava l’uniformità del tracciato per tutte le manche di qualifica.
I PROGETTISTI SVILUPPANO I MODELLI PER AVERE IL MEGLIO SU PISTE LISCE E CON TANTI SALTI
La tendenza attuale è progettare i modelli in tendenza con l’evoluzione deli layouts delle piste, pertanto molti dei modelli attuali sulle buche lasciano molto a desiderare rispetto a quelli del passato, pertanto su una pista molto bucata in alcuni casi potrebbe accadere che il nostro amico con una fantastica rs03 vintage con tanto di targa oro asi pagata 70 euro su subito.it ottiene vantaggio rispetto a noi che abbiamo investito 600 euro per l’ultimo modello sul mercato. Oppure dovremmo mettere in conto di modificare il nostro modello per meglio adattarlo alle situazioni di pista bucata. Questo per il modellista di 15-20 anni fà non sarebbe un problema, in quanto tutti i piloti modificavano e miglioravano il proprio modello con ore ed ore passate in cantina, ma oggi la tendenza è avere tutto pronto nella scatola, montare senza alcuna personalizzazione meccanica e scendere in pista a macinare litri il più presto possibile.
ALLENAMENTO SU PISTE BUCATE
“Practice makes the master” recita un noto proverbio in lingua inglese, e niente è mai stato così vero, allenarsi è una pratica importante per migliorarsi e meglio adattarsi alle varie situazioni. Quando ci si allena su una pista liscia che conosciamo perfettamente e commettiamo un errore si arriva lunghi, si sbaglia una frenata o una traiettoria, facciamo scodare la macchina 2 volte di troppo, e questo si traduce in decimi preziosi sul giro facilmente individuabili, Su una pista bucata l’errore corrisponde nel 99% dei casi ad avere la macchina con le ruote per aria e gli errori sono più frequenti rispetto ad allenarsi su una pista liscia.
Questo impone, se si è da soli, di dover scendere a raccattare l’automodello svariate volte rispetto al normale e scocciarsi molto prima del solito. Inoltre su una pista con le buche è molto più difficile provare soluzioni tecniche sulla macchina in quanto talune volte la forbice fra il best lap ed il giro “di passo” tende ad essere molto più ampia rispetto a quella di una pista liscia. Molte volte su una pista bucata ci si allena proprio per affinare ammortizzatori e stile di guida per prepararsi alle gare con le buche.
CONCLUSIONI
Ognuno ha i suoi gusti piste bucate o piste lisce non importa, l’importante è frequentare questo mondo e capirne l’essenza. Personalmente preferisco le piste lisce con molti dislivelli e con molti salti, ma talvolta non disdegno neanche girare in piste bucate, purchè rispettino la maggior parte dei criteri che ho elencato sopra. Sicuramente non amo le superfici artificiali, girare sull’asfalto o sul cemento con la macchina da fuoristrada non lo ritengo gratificante, mentre ritengo giusto trattare i terreni per renderli più omogenei con qualunque tipo di prodotto zucchero, colle ed affini con lo scopo di prevenire il formarsi delle buche.
