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DIRT NITRO CHALLENGE 2013

 

AVVENTURA “THE DIRT” finita…

Per il resoconto di questa trasferta partirò dalla conclusione che sintetizzerò in 3 semplici parole.

UNO SPETTACOLO INDESCRIVIBILE

Resta veramente difficile poter descrivere cos’è "
THE DIRT" per chi non vi ha mai partecipato; The Dirt Nitro Challenge è una gara con 750 iscritti, dove si corre su 3 piste in contemporanea, con circa 10 categorie di mezzi in totale, ognuna delle quali ha poi la suddivisione in classi di piloti, In america esistono gli OVER40, la Open (paragonabile alla nostra F2) e la PRO, che è del tutto similare alla nostra F1. The Dirt è la gara Simbolo per gli USA, e da qualche anno anche vari “ASSI” europei partecipano per misurarsi con i piloti stelle e strisce.
Per quanto riguarda la mia esperienza posso dire diverse cose,
il giorno nel quale dovevano cominciare le prove controllate c’è stato un forte diluvio, con addirittura grandine, pertanto le prove libere del buggy-scoppio (unica categoria alla quale partecipavo) sono state prima ridotte, e poi successivamente annullate. C’è da considerare la componente fortuna, che fà ricordare l’ultima grandinata a Phoenix 25 anni fà. Ad ogni modo, questo è stato il meteo, e non c’è niente da fare.

Sono partito in prima batteria UFFICIALE senza conoscere la pista e senza uno straccio di setup decidendo di partire con il mio assetto base per capire con un mezzo che conoscevo quanto più possibile in 7 minuti al termine della prima qualifica chiudo 63esimo con circa 2 errori per giro.
Nella seconda batteria decido di stravolgere la macchina ed utilizzo l’assetto di Jared Tebo, che poi si rivelerà la scelta giusta. Concludo il seondo giro di manche al 58esimo posto con solo 2 giri senza errori da recupero, ma sempre con numerose sbavature, quindi neanche in questa heat sono riuscito a compiere un giro perfetto.  
Nella terza invece comincia a girare tutto per il verso giusto, faccio per la prima volta 11 giri con 4 errori da recupero, chiudo al 35esimo posto della manche credendo di aver accumulato almeno un filo di esperienza della pista e cominciando finalmente a capire come affrontare le varie aspertità del tracciato e facendo segnare il giro più bello a circa 1,5 secondi da quello dei SUPER PRO USA. Su due manche buone finisco al 51esimo posto e partirò quindi dalla finale E con il numero 3.

Durante il sabato non giro, perchè ci sono le finali del Truggy e del brushless 1:8 e la domenica quando parto per la finale E (di soli 10 minuti) trovo una pista totalmente diversa, in primo luogo perchè non bagnavano più il tracciato come nei giorni precedenti, ed insecondo perchè si erano create molte asperità che traevano in inganno nella guida, finisco facendo troppi errori e non passando alla fase successiva chiudendo quindi il mio DIRT in 54esima posizione.

Considerazioni: Sia Jared Tebo, che Cody King, oltre che Boots, e tutti gli altri piloti/supporter con i quali ho parlato mi hanno detto che ho TOTALMENTE sbagliato l’approccio alla gara perchè non si corre MAI in una sola categoria in una gara di quel tipo. 

Effettivamente guardando TUTTI gli altri minimo facevano anche il truggy per avere più conoscenza possibile con il tracciato, per non parlare poi di TUTTI I superbig EUROPEI (Boots, Savoya, Bayern, Sartel ecc ecc) che facevano TUTTI… ripeto TUTTI 3 categorie (truggy-brushless-buggy). Ho sbagliato inoltre anche la logistica della gara, non si viene MAI direttamente in pista a phoenix, ma i primi giorni si sfruttano per provare in altre piste (Thunder Alley) una su tutte come hanno fatto anche TUTTI gli altri italiani e TUTTI i Big AMERICANI. Thunder alley dista circa 6 ore di macchina, non è quindi improponibile come spostamento in auto.

Questa gara mi ha comunque dato la possibilità di conoscere e stare vicino a molti riferimenti americani del team Kyosho, come J.Tebo, King, C.Poh, Drew Muller e tanti altri, i quali sono stati veramente gentilissimi e mi hanno fatto sentire come a casa, dandomi consigli di assetto, supporto, ed insegnandomi quante più cose potevano in questi 5 giorni bellissimi.

Ritengo questa esperienza positiva, nonostante tutti i miei errori e la sfortuna del meteo che mi ha impedito di provare. La ritengo positiva perchè ho imparato tante cose ed ho visto realtà diverse, ho visto quello che in ITALIA non si vede, ma che dovremmo imparare, ho visto dare sportellate e FERMARSI per far ripassare l’altro, ho visto COALIZIONE fra le squadre, ho visto PASSIONE IRREFRENABILE per il nostro sport, e…. Ultimo ma non ultimo… Ho visto TUTTE LE PISTE NEL RAGGIO DI 400KM CHIUSE per RISPETTO della gara in questione.