Per una serie di strane coincidenze sotto la pressione di Amici (umbri e toscani) nella giornata di venerdi 27 Aprile alle ore 18:20 decido di partecipare a questa gara in un week end nel quale, ero iscritto all’Italian Job Race ma a causa di alcuni impegni inderogabili riguardo la gravidanza di Sara, non ho potuto partecipare. La gara è più una scusa per stare con gli amici che una vera occasione per competere, gli amici umbri mi hanno sempre invitato a qualunque manifestazione da loro organizzata e per un motivo o per un altro non sono mai riuscito a partecipare a nessun evento in questa regione. Stavolta, quasi per caso sono riuscito ad essere presente ad una loro gara.
LA PISTA
La pista di Ficulle è un tracciato apparentemente semplice ma carico di insidie e di difficoltà che la rendono veramente complessa da interpretare. Il terreno è friabile in alcuni punti e duro e compatto in altri, questo si traduce nel fatto che la macchina non può essere perfetta in quanto bisogna privilegiare una parte della pista, le rampe dei salti sono alla “vecchia maniera” non lineari in tutta la larghezza, questo significa che ci sono dei punti ben precisi per saltare senza difficoltà, e se non si passa da questi punti le possiblità di chiudere anche i salti, anche quelli apparentemente più semplici, sono ridottissime. Percorrendo un giro descrittivo della pista bisogna premettere che è realizzata su un terreno che ha una forte pendenza naturale verso la parte destra vista dal palco, pertanto il rettilineo è in forte discesa e termina con un curvone a sinistra dove mantenere la corda è fondamentale, dopo questo curvone c’è una gobbetta che immette in un tornante sinistro abbastanza semplice, susseguito quasi in immediato da un tornante destro anche questo di facile interpretazione se non fosse per il fatto che già in uscita da questo tornante dobbiamo prepararci per un doppio doppio che si chiude soltanto nella parte esterna. Dopo questi due doppi abbiamo due 90° a destra che immettono in un triplo salto dove abbiamo 60 centimetri scarsi di “rampa buona” per chiuderlo in sicurezza, una ulteriore difficoltà è data anche dal fatto che la prospettiva della pista inganna, e la linea non è così facile da intuire. In atterraggio dal triplo abbiamo una leggerissima “S” in discesa che si fà praticamente diritta se usciti bene dal salto, ed al termine di questa S abbiamo due curve a sinistra in contropendenza che si fanno con “il gas in mano” sempre in tiro che ci immettono in un controrettilineo in salita che termina con un doppio salto che si affronta in rilascio in quanto appena atterrati si deve già cercare la corda di un tornante destro abbastanza stretto, che precede un tornante sinistro che immette in una serie abbastanza ritmica di salti, La serie è composta da Doppio Doppio Singolo dove l’ultimo salto è nel punto più alto della pista ed immette in una curva stretta a sinistra in discesa, in questa discesa dobbiamo anticipare molto la curva del trasponder che è praticamente una S che se fatta bene permette di guadagnare decimi preziosi. L’ultima curva prima del rettilineo è preceduta da un salto singolo dove per guadagnare bisogna già preparare l’ingresso in curva. Il layout è molto bello e tecnico, l’unica pecca è che a causa del clima la pista si è bucata veramente tanto, e nelle fasi finali era veramente difficile poter alzare il ritmo. Sicuramente se il clima fosse stato leggermente più umido la condizione del terreno sarebbe stata nettamente migliore. Faccio comunque i complimenti al team Playmodel per l’impegno e la dedizione che ci mettono in quanto dovremmo SEMPRE ringraziare coloro che perdono tempo e denaro per creare luoghi per farci divertire!
LA GARA
Per la gara è utilizzato un format con 3 qualifiche, e finali con bump-up, molto snello e semplice da seguire, l’unica nota stonata a mio parere è la divisione di categorie. In quanto vengono svolte la F2 la F1 ed addirittura la EXPERT ma a parer mio non ce ne sarebbe bisogno, in quanto la Expert risulta essere una categoria “mozza” (nel nostro caso eravamo solo 6 partecipanti) ed inoltre gli F1 avrebbero una occasione per correre insieme ai forti F1 umbro-toscani che si stanno distinguendo anche in ambito nazionale. Ad ogni modo vinciamo le prime 2 qualifiche utilizzando le amazzonia S che sapevamo essere l’unica scelta di gomme alternativa alle MIAMI M, queste ultime rendevano il modello più facile da guidare ma meno veloce, mentre con le Amazzonia, avevamo l’obbligo di stare esclusivamente sul pulito ed una macchina leggermente più difficile sul posteriore, ma i tempi calavano sensibilmente. Nell’ultima qualifica sicuri della TQ già acquisita nelle prime 2, scegliamo di preservare il nostro treno di Amazzonia per la finale, e utilizziamo una improbabile SAHARA che risulterà essere una scelta non felice. Ad ogni modo segnamo la TQ Della gara e prepariamo il nostro modello per la finalissima. arrivati all’inizio delle finali F2 la direzione gara annuncia che la durata della finale expert sarà 45 minuti. (anche questa scelta che a mio modo di vedere ha realmente poco senso) ad ogni modo con la finale da 45 minuti non possiamo usare un treno di gomme con 4 pieni del sabato più 2 qualifiche della domenica sulle spalle. Pertanto decidiamo di incollare un treno di gomme nuovo e partiamo per la finale. Partito dalla posizione numero 1 prendo subito un ottimo margine ed intorno al 13°minuto di gara mi trovo già alle spalle del 2° in attesa del doppiaggio. Il secondo ed il primo stanno lottando un campionato regionale, ed io parteciperò solo a questa gara, pertanto decido di stare dietro fino ad un eventuale errore e lasciarli lottare il loro campionato in segno di rispetto. Questo mi porta a fare linee un po’ diverse ed a commettere qualche errore di troppo che però recupero in pochi giri riportandomi sempre alle loro spalle. L’incognita come sempre è dietro l’angolo in quanto intorno al 25° minuto di gara il mio pacco batterie decide che è giunto il momento di terminare la sua attività. e mi costringe ad una sosta ai box dove perdo quasi 3 giri completi, rientro in pista dopo la sostituzione 2 giri esatti dietro al primo, tento un recupero abbastanza improbabile dando il 101% ma la condizione bucata della pista mi fà fare diversi errori, e non riesco più a vincere la gara. Arrivo secondo a 13 secondi dalla testa dopo essermi sdoppiato.